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martedì 14 febbraio 2012

Primitiva Raggedy Ann

La Bellissima Storia di Raggedy Ann..

C’era una volta in America…

un signore chiamato Johnny Gruelle che faceva un lavoro bellissimo (ed era anche molto famoso!): illustrava fiabe per bambini. E’ lui il papà della Raggedy Ann.

Ti racconto la sua storia…

Un giorno, sua figlia Marcella volle a tutti i costi salire in soffitta col padre a cercare qualcosa e, aprendo un baule impolverato, trovarono una vecchia bambola di stoffa, che era stata probabilmente fatta tanti anni prima dalla nonna per la sorella di Johnny.

Johnny restò molto affascinato da quella antica e particolare bambola ed in seguito, da grande creativo qual era, trasse spunto da quella bambola per crearne una tutta sua, un nuovo personaggio delle sue fiabe dedicato alla sua Marcella, che fosse protagonista di storie leggendarie.

Nel 1915 nacque così la prima “Raggedy Ann”. Si racconta che il momento della creazione del viso fosse stato un momento davvero magico, in cui fosse la bambola stessa ad ispirare Johnny.

Era nata una bambola davvero magica, custode dei segreti di un mondo fantastico, con quel viso così strano, con quel naso a triangolo, gli occhi di bottone, i capelli rossi e il sorriso largo ed ingenuo. Sul suo petto portava un cuore disegnato, con sopra la scritta "I love you".

Raggedy Ann è una bambola che sa amare.

“Raggedy” significa esattamente “povera, stracciona”, e nella versione classica il suo viso è davvero povero e felice. Insomma, era “Annie la povera”, un’orfanella, e Marcella la amava come fosse una vera sorella. Da lei è nato il termine “Rag Doll”, ossia bambola semplice, di pezza, quella che noi chiamiamo anche Pigotta. http://bamboledistoffa.jimdo.com/raggedy-ann-la-storia/

 Originale di Deb Richie "Prim Rag Annie Angel Bunny" e libera interpretazione di

Bea del Sud

4 commenti:

  1. Muchas gracias Bea !
    un abbraccio
    simona

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  2. Che bella storia, ora oltre che cimentarsi con questo soggetto sappiamo come e' nata la piccola,Annie.
    Il tuo lavoro poi, mi ripeto, e' molto,bello.
    Giselda

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  3. Cara Bea,
    Hai eseguito un capolavoro, come sempre... e ci hai raccontato una storia bellissima e molto commovente, ti ringrazio!
    Trovo che le cose più semplici sono quelle che si amano di più alla fine...
    Ciao a presto!

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